
Si tratta dell’ennesimo prodotto di
successo Disney che da un paio d’anni sta spopolando anche qua in Italia. La
Violetta mania ha contagiato orde di bambine - prevalentemente tra i 6 e i 14
anni - che si aggirano indossando magliette, zaini, felpe e borsette che
gridano a tutti la loro passione.
Considerato
che sono decisamente fuori target, cosa c’entro io con Violetta? Il fatto è che
vivo con una V-lover di quasi undici anni. Lentamente mia figlia mi ha introdotto
in questo mondo. Diciamo che inizialmente sopportavo paziente, approfittando
dei 50 minuti di visione quotidiana per occuparmi di qualche faccenda casalinga
o leggere un libro. Poi, piano piano, ho iniziato a conoscere i personaggi,
seguire le loro vicende, ascoltare le loro canzoni… mio malgrado è diventato un
appuntamento fisso, ogni sera alla stessa ora.
Mi
ha soccorso la mia natura ottimista, mostrandomi il lato positivo della
faccenda: Violetta poteva essere un modo per condividere qualcosa con mia
figlia, per affrontare le prime domande sui batticuori ma anche per migliorare
la mia conoscenza della lingua spagnola. Ed è stato così che ho iniziato ad
ascoltare con attenzione i testi delle canzoni alla ricerca di parole ed
espressioni nuove e facendo attenzione alle differenze di pronuncia tra Spagna
e Argentina.
Alla fine le ho imparate a memoria e mi piacciono pure.

Per il momento abbiamo
ripiegato su Bologna, approfittando di una delle tappe del tour internazionale
del cast.
Il
gran giorno è stato domenica 1 febbraio 2015. Per mantenere un certo tono, ho
evitato di comprare una bandana di Violetta anche per me. Ma una volta dentro
il palazzetto, ho cantato a squarciagola per tutto il concerto, incurante del
fatto di essere l’unica adulta ad aprir bocca a vista d’occhio e nonostante, a
più riprese, una V-lover di circa 8 anni mi abbia guardato della serie “E
questa vecchietta come fa a sapere tutte le canzoni?”.
Nei
testi si trovano alcune delle questioni esistenziali che toccano la vita di
ognuno di noi:
Filosofia
di vita
vivir el presente, querer es poder (vivere
il presente, volere è potere)
intentar es mejor que nada (tentare
è meglio che niente)
Autostima
e consapevolezza di sé
soy
diferente, única (sono
diversa, unica)
no hay nada que no puedas conseguir, si
vuelas alto (non
c’è nulla che tu non possa ottenere, se voli alto)
Amore
esta vida no es vida sin ti (questa
vita non è vita senza te)
el sentimiento
es una luz que no puedes apagar (il sentimento è una luce che non puoi spegnere)
Amicizia
siempre en tu
vida, cuenta conmigo, amiga (sempre nella tua vita, conta su di me, amica)
Un’ora
e quaranta è letteralmente volata e sentire la facilità con cui mia figlia
canta in spagnolo è un vero piacere.
Avrei voluto ascoltare altri pezzi, ma la
pioggia di cuoricini di carta viola scesi dal soffitto del palazzetto hanno
messo la parola fine alla serata di una V-lover stagionata.