Ci voleva un film (película)
adatto a farsi quattro risate così ho proposto “Cinquanta sfumature di grigio”,
in spagnolo Cincuenta sombras de Grey (cinquanta ombre di Grey).
Avevo
letto talmente tante stroncature che non poteva deludere. E così è stato.
Per
i pochi che ancora non lo sapessero, il film è tratto dal primo romanzo (novela)
della trilogia di E. L. James, una scrittrice inglese che racconta
dell’incontro fatale tra il giovane miliardario Christian Grey e Anastasia
Steele, ingenua laureanda in letteratura inglese.
Teoricamente anche il film
avrebbe dovuto descrivere il vortice di passione e perversione nel quale
Anastasia viene trascinata dal misterioso Christian, con scene erotiche molto
esplicite e di ispirazione sadomaso.
Già
il film si apre con una citazione maldestra: inquadratura sulla cabina armadio
di lui, chaquetas (giacche) rigorosamente grigie e camisas (camicie)
bianche impeccabili; da un cassetto spunta una collezione di corbatas (cravatte)
grigie pure queste.
La mia mente - e non solo la mia - inevitabilmente va ad
American Gigolo e già iniziano le prime farfalle nello stomaco. Poi però inquadrano
il protagonista e le farfalle spariscono di colpo. E questo dovrebbe essere
colui che travia la tipa? Sì, è belloccio ma non abbastanza e, soprattutto, ha
uno sguardo anonimo e un’espressione priva di personalità. Richard Gere dove
sei?
Tanto
per peggiorare le cose, pochi minuti dopo compaiono altre due figure maschili
al cui confronto Christian Grey
non regge proprio: molto meglio il collega
della ferramenta dove lavora lei in attesa della laurea ed anche il fratello di
lui che abborda la (fortunata) coinquilina di lei. Ma chi avrà composto il
cast? Forse devo solo avere pazienza, magari le cose migliorano.
Christian
e Anastasia si incontrano per caso nel lussuoso ufficio di lui, complice
un’intervista (entrevista) che lei accetta di fargli per conto
dell’amica indisposta. Dopo il primo incrocio di sguardi, a parte l’impatto
fisico,
APPARENTEMENTE lui la conquista così:
-
interessandosi a lei (ad un certo
punto dell’intervista lui la interrompe e le dice “Parlami di te”);
-
regalandole libri preziosi (per
farle capire che è attento ai dettagli);
-
suscitando il suo spirito da
crocerossina (durante il discorso che pronuncia alla cerimonia di laurea di
lei, rivela pubblicamente di aver sofferto la fame da piccolo).
Ho
scritto APPARENTEMENTE perché in realtà, dal primo istante in cui lei mette piede
nel suo ufficio, si capisce lontano un miglio che gliela vuole dare per cui…
che gusto c’è? Lui poteva risparmiarsi ulteriori tattiche e passare subito ai
fatti.
Va be’, l’ha voluta prendere alla larga, finendo poi per esagerare con
regali e attenzioni: un laptop non richiesto, un autista a disposizione ma
spesso tra i piedi, una visita inopportuna proprio quando lei decide di andare
a trovare la madre che vive lontano, un’auto nuova fiammante. Ma cavolo!
Cos’aveva di tanto male il maggiolone vintage di lei?
Se il signor Grey avesse
venduto la mia Punto rossa senza il mio permesso, sarei andata su tutte le furie
e sarebbe finito lui legato, ma non nella stanza dei giochi (come chiama lui
l’alcova sadomaso) bensì al soffitto della cucina di una vecchia cascina
romagnola, insieme a salami e cotechini, a pane e acqua e, naturalmente, in
astinenza sessuale.
Ma
Anastasia no. Invece di rinsavire e fare un salto dal collega della ferramenta, incassa placidamente. È cotta fino al midollo. Già si sta calando nel ruolo di
sottomessa che il dominatore Christian le vuole appioppare, per giunta con
regolare contratto di lavoro. Ma cos’ha lei di così speciale?
Circondato
da strafighe perfettamente acconciate, truccate e vestite, lui decide che è
tempo di cambiare genere e provare l’ebbrezza del brutto anatroccolo (patito
feo): Anastasia è vestita in modo dozzinale, ha i capelli acconciati dalle
lenzuola del letto, un filo di trucco, è imbranata al punto giusto (appena
arriva nell’ufficio di lui inciampa malamente e cade a terra).
Quando le cose
si fanno più intime la vediamo indossare biancheria da brava ragazza e,
addirittura, sfoderare una depilazione super approssimativa, rischiando di
scatenare una rivoluzione copernicana per i nostri tempi tricofobici.
Insomma,
è un campo incontaminato da traviare; peccato che lui non ne abbia la stoffa e
risulti abbastanza goffo e poco credibile nelle sequenze di sesso, nonostante
lei cerchi di incoraggiarlo emettendo gemiti esagerati ad ogni minimo
sfioramento… della serie TI DO FIDUCIA.
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La scena originale di 9 settimane e mezzo |
Alla
scena di lui che prende un ghiacciolo in bocca e lo passa su quella di lei per
poi scendere ai capezzoli e oltre, mi esaspero. Passi per la citazione iniziale
di American Gigolo ma ora stiamo esagerando. Il ghiacciolo è roba vecchia. Mickey
Rourke ci ha già fatto sognare a sufficienza in 9 settimane e mezzo (nueve
semanas y media). Ed era il 1986. Non è il caso di rovinare un così bel
ricordo. Dove sei Mickey?
Per
cercare di riscattarsi, gli viene un’altra idea: legare i polsi di lei con una
delle sue costose cravatte. Dai, anche questa è la scoperta
dell’acqua calda, comunque rimango a guardare in attesa di possibili sviluppi
interessanti. Lei, come di consueto, si scioglie in brodo di giuggiole mentre lui
fa il figo e il super navigato. Peccato che l’arrivo inatteso della madre lo
trasformi istantaneamente in un bambino beccato con le mani nella marmellata.
È
stato molto divertente. Avrebbe potuto smarcarsi in un modo elegante, dando ad
intendere che la festa non era finita ma solo rimandata e invece… ha scelto di
fare la figura dello sfigato. Christian, Christian, non ce la puoi proprio fare.
In
sintesi, di veramente erotico non c’è stato quasi nulla. In compenso le
situazioni ridicole si sono
moltiplicate e la platea, noi compresi, l’ha
sottolineato a più riprese con sonore risate e commenti ad alta voce. Le tante
fan del libro sono uscite dalla sala inebetite e col dente parecchio
avvelenato.
Io non
ho letto il libro e l’ho fatto volutamente. L’unico romanzo erotico che abbia
mai letto in vita mia è stato Le età di Lulù (Las edades de Lulú) opera
prima della scrittrice spagnola Almudena Grandes. È uscito nel 1989 e ha
vinto il concorso di letteratura erotica La sonrisa vertical (il sorriso
verticale). Come accade per un grande amore, dopo Las edades de Lulú per
me non cresce più l’erba. Il protagonista Pablo Martínez è il mio sogno proibito
da quando avevo 18 anni.
Grazie
a Christian Grey, ho rivisto tutte le sfumature di Gere, Rourke e Martínez.