26 dicembre 2013

Le parole del Natale in Spagna


Ecco un piccolo glossario ispirato al tiempo de Navidad:

Árbol de Navidad
È l’albero di Natale che si adorna con palline (bolas), stelle (estrellas) e decori di vario tipo.

Belén
Liberate la mente dal pensiero della sinuosa argentina che da qualche anno imperversa nella nostra tv e fa la felicità delle riviste di gossip. Belén è sì un nome di donna ma è anche il presepe. 

Il minimo sindacale prevede la presenza di San José, María e il bambino Gesù (el niño Jesús). 

Per arricchire la scena si possono aggiungere i pastori e le pecore (los pastores y las ovejas), gli angeli (los ángeles), il bue e l’asinello (el buey y la mula), la stella cometa (la estrella cometa), i Re Magi (los Reyes Magos), elementi naturali vari, ecc.



Calendario de Adviento                      
Dal primo giorno di dicembre, il calendario dell’Avvento accompagna i bambini nel conto alla rovescia (cuenta atrás) dei giorni che mancano al Natale. Le sue finestrelle (ventanitas) spesso nascondono golosi cioccolatini (bombones de chocolate).

Nochebuena (lett. notte buona)
È la vigilia di Natale. A mezzanotte, le campane annunciano la celebrazione della Misa del Gallo (Messa del Gallo).
Secondo alcuni, il nome deriva dal fatto che gli antichi romani chiamavano Canto del Gallo l’inizio di un nuovo giorno. E la mezzanotte segna proprio l’inizio del giorno di Natale. Un antico poema spagnolo recita:

"Esta noche es Noche Buena y no es noche de dormir,
que està la Virgen de parto y a las doce ha de parir.”

(Questa notte è la vigilia di Natale e non è una notte in cui dormire,
perché la Vergine è in attesa e a mezzanotte deve partorire)

Nochevieja (lett. notte vecchia)
È l’ultima notte dell’anno, quella in cui si celebra il rito dell’uva che consiste nel mangiare un chicco d’uva ad ogni rintocco di campana che annuncia lo scoccare della mezzanotte.12 chicchi in tutto. In mancanza delle campane, vanno benissimo gli ultimi 12 secondi segnati da un qualsiasi orologio o il conto alla rovescia di qualche trasmissione televisiva.
Questa tradizione risale agli inizi del XX secolo e non sembra legata a motivi religiosi o culturali. A fine dicembre 1909, in Spagna, ci fu una grandissima produzione di uva. Per disfarsene, i produttori inventarono il rito di mangiarla il 31 dicembre come porta fortuna.


 

Papá Noel
È Babbo Natale che però in terra iberica ha solo un ruolo da comprimario. I veri protagonisti sono los Reyes Magos (i Re Magi): Melchor, Gaspar e Baltasar.
Sono loro i destinatari delle letterine dei bambini spagnoli, sono loro ad essere attesi con ansia e meraviglia e a portare i doni. Arrivano la notte tra il 5 e il 6 gennaio, come la nostra Befana. 

La vecchietta brutta brutta ma buona buona in Spagna proprio non esiste, è una nostra prerogativa. E direi che ce la teniamo più che volentieri.